
Via Francigena Tappa 29 e 30. In questa seconda metĂ tappa numero 29 della via Francigena proseguirĂČ il cammino iniziato a Lucca il giorno precedente. Il cammino, oltre che arrivare a San Miniato e completare la tappa 29, proseguirĂ anche sulla tappa numero 30 della Via Francigena arrivando fino a Gambassi Terme. Di seguito ti riassumo quanto fatto e se non lo hai visto vai a vedere il mio video su Youtube sotto. Se non hai visto il video, prova a vederlo e magari mettimi un like al video o se preferisci. đ Questo mi aiuterĂ a crescere. Grazie! đ
SCORRI TRA LE TAPPE
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ïžTAPPA 28 – TAPPA 31 âĄïž
Non fatevi ingannare dalla lunghezza del post. Ci sono tantissime immagini!
Partiamo! La credenziale del pellegrino l’avevo giĂ acquistata in precedenza all’info point a San Miniato, cittĂ che dista solo 20 chilometri da casa mia, pagando i 5 euro in contanti. Se non sai cosa Ăš la credenziale, ti invito a leggere questo primo post sulla via Francigena che ti spiega esattamente che cosa Ăš il cammino e tutto ciĂČ che gli ruota attorno in termini di credenziali, timbri e testimonium.
INDICE
VIA FRANCIGENA TAPPA 29
ALTIMETRIA


DATI TECNICI
đȘ DifficoltĂ : Facile đąđąđą
đ Partenza: Altopascio (Chiesa San Iacopo)
đ Arrivo: San Miniato (Piazza Bonaparte)
đŁïž Distanza: 29,53 chilometri
â±ïž Tempo di percorrenza a piedi: 6.00 h
đ° Quanta acqua portare: 1 litro
âïž Dislivello in salita: 283 m
âïž Dislivello in discesa: 173 m
âŹïž Quota massima: 130 m (San Miniato)
Strade pavimentate: 44%
Strade sterrate e carrarecce: 53%
Mulattiere e sentieri: 3%
đŽââïž CiclabilitĂ : 100%
Come arrivare al punto di partenza: Linee FS Viareggio-Firenze, stazione Altopascio
MAPPA VIA FRANCIGENA TAPPA 29
Scarica la traccia GPS o GPX della Via Francigena Tappa 29 con tutte le indicazioni qui su Wikilock.com
La cartina o la mappa della Via Francigena tappa 29 Ăš compatibile con Iphone, Android, Google Earth, Garmin o Suunto
DOVE DORMIRE E DOVE MANGIARE
Potrei darvi tantissime indicazioni su dove dormire e dove mangiare ma come sapere questi posti dove pernottare o dove fare ristoro sono in continua evoluzione e in continuo cambiamento. Ho trovato molti luoghi dopo Siena chiusi dopo la pandemia e che non hanno mai piĂč riaperto. Per cui vi rimando direttamente al sito ufficiale in questa pagina dove terranno costantemente aggiornati gli ostelli, i ristoranti, gli alberghi e tanto altro. In questo modo sono sicuro di darvi informazioni aggiornate sempre e non rischiare di farvi perdere del tempo telefonando a strutture chiuse.
Ricordati di vedere anche il video di questa tappa della Via Francigena. Ti rimetto il video sotto e di sostenermi, con l’iscrizione ai miei vari social, Instagram o Youtube se hai trovato info utili e se ti Ăš piaciuto qualcosa in generale. Ci metto passione, cuore e tempo libero. Grazie se vorrai sostenermi. Non perderti la prossima tappa!
PARTENZA DA PONTE A CAPPIANO
Meteo favoloso stamattina. Le previsioni danno cielo sereno e sole. Ottimo. Inizia cosĂŹ la mia tappa numero 29 della via Francigena dove mi ero fermato il giorno precedente alla panchina di sosta del pellegrino, proprio accanto al ponte. Mi mancano circa 15 km per arrivare a San Miniato. Il mio amico Alessandro mi ha mandato un messaggio stamattina e mi ha detto che si sarebbe fatto trovare all’info point a San Miniato. Aveva visto le mie storie su Instagram e si Ăš voluto unire al mio cammino, almeno fino a Gambassi Terme. Almeno avrĂČ qualcuno con cui parlare durante la camminata.


Attraversando il ponte, la targa commemorativa, mi ricorda come il ponte sia stato costruito per merito di Cosimo Primo dei Medici.


Prima di incamminarmi sull’argine, accendo il drone per fare due riprese e lo sbatto subito contro un albero. Inziamo bene la giornata! Per fortuna nulla di grave, il drone non si Ăš fatto un graffio. Ho perso solo 10 minuti per recuperarlo dalla parte opposta dell’argine. đ€·ââïž


La strada Ăš semplice, si costeggi il canale che un tempo serviva per svuotare la palude di Fucecchio per circa due chilometri. Poi si svolta a sinistra e poi a destra, attraversando un piccolo ponte.


Si attraversa la campagna e si prosegue attraversando due strade asfaltate secondarie, per continuare sempre su un argine fino alle porte della cittĂ di Fucecchio.


FUCECCHIO
Dopo circa 5 chilometri sono a Fucecchio. Sono ripiombato nel traffico di auto mattutino ed un po’ mi infastidisce. Non ci sono tantissime cose da vedere in centro o che potrebbero farci fermare per piĂč di una pausa ad un bar per un caffĂš o per colazione. Passerete davanti al piccolo Borgo, salendo fino alla Chiesa per poi riscendere verso San Pierino.


Salgo una ripida scalinata proprio che mi porterĂ in alto dentro al Borgo. Avevo una fame terribile e cosĂŹ ne approfitto per mangiare qualcosa al Caffe Costagli attirato dal simbolo della via Francigena sulla facciata.


Dopo aver fatto il pieno con una pizza ed un succo di arancio riparto lungo il cammino della tappa 29 della via Francigena. La strada sempre sulle vie asfaltate iniza a scendere dal centro storico di Fucecchio. Il centro dopo il Bar offre notevoli scorci dove si possono fare bellissime foto se uno vuole fermarsi. Ho decido perĂČ di tirare dritto ed attraversare l’Arno sul ponte che porterebbe a San Pierino.


Al cartello di San Pierino si gira verso sinistra e si ritorna sull’argine. La strada sarĂ cosĂŹ fino a San Miniato Basso. Si passa sotto al tunnel della ferrovia e poi quello della strada di Grande comunicazione Firenze Pisa Livorno (Fi-Pi-Li).


Pensate che la tappa sia finita? Ed invece no! PerchĂ© questo dove sono adesso Ăš San Miniato Basso mentre la tappa numero 29 della via Francigena finisce a San Miniato Alto che dista ancora un paio di chilometri circa. Ovviamente da fare tutti in salita! đ€·ââïž
SAN MINATO
LA STORIA DI SAN MINIATO
A San Miniato Alto si chiude la tappa numero 29 della via Francigena. In questa cittĂ nel 783 fu fondata una chiesa intitolata al martire Miniato.


Da non confondere con la chiesa di San Miniato al Monte a Firenze, qui siamo in provincia di Pisa.


Il borgo si sviluppĂČ attorno a questa chiesa, costruito da un gruppo di Longobardi ed Ăš per questo che durante tutto il medioevo prese il nome di San Miniato al Tedesco, proprio per questa sua origine Germanica.
SEMENZAIO DI UOMINI ILLUSTRI
Da questo dipinto che trovate subito dopo essere saliti in città si capisce perché San Miniato era chiamata città delle 20 miglia.


Si trova infatti a quasi 20 miglia da Lucca, Pisa, Firenze e Siena. Dentro queste 20 miglia câerano anche altre cittĂ come Pistoia, San Gimignano, Volterra e Vinci. Essere al centro di questo afflusso costante di uomini, idee e culture, non solo nel medioevo ma anche ai giorni nostri, ha permesso a San Miniato di essere considerata come âun semenzaio di uomini illustriâ cioĂš un vivaio dove le persone potevano sviluppare e coltivare in modo sano le proprie capacitĂ , e sicuramente parte di questo va anche al passaggio della via Francigena.


Una leggenda vuole che la cittĂ abbia dato i natali a Matilde di Canossa, la torre poi diventata campanile della chiesa, infatti, ha preso il suo nome. Sono nati qui Francesco Sforza il primo duca di Milano, lâartista Ludovico Cardi le cui opere dâarte sono agli Uffizi, al Louvre, al Prado ed allâHermitage, il sindaco di Milano ed Oncologo Pietro Bucalossi, i fratelli Paolo e Vittorio Taviani, registi e sceneggiatori italiani e sempre qui un giovane professore di liceo di nome GiosuĂš Carducci iniziĂČ la strada di poeta che poi lo avrebbe condotto al premio Nobel, pubblicando proprio qui in cima al colle che vedete la sua prima raccolta.
NAPOLEONE BONAPARTE
A San Miniato proviene il ramo corso della famiglia Bonaparte e fu grazie allo Zio Filippo che Napoleone ottenne il grado nobiliare che gli permise di frequentare il collegio militare. Una targa vicino a Piazza Bonaparte sul palazzo dello Zio Filippo Bonaparte testimonia questo fatto che perĂČ presenta almeno tre inesattezze.


La prima Ăš che Napoleone non passĂČ del tempo qui a San Miniato da bambino perchĂ© lâunica volta che lui uscĂŹ dalla Corsica fu solo per andare al collegio Miliare.


La seconda Ăš la data, vedete Ăš scritta in numeri romani âal 29 giugno del 1797â non vera perchĂ© fu nel giugno del 1796 che Napoleone partĂŹ da Livorno e, mentre le sue truppe conquistavano Massa e Carrara, passĂČ una sola notte a San Miniato dallo Zio Filippo e quindi ecco il terzo errore: non ci fu un consiglio di guerra in casa dello zio ma soltanto un pernottamento. Tutto questo ovviamente senza nulla togliere allâimportanza della cittĂ di San Miniato ed alla sua storia legata a Napoleone.
IL PASSAGGIO DEI PAPI
Da questo luogo passarono anche molti papi. Un esempio lo abbiamo nel 1553 quando Papa Clemente 7° commissionĂČ a Michelangelo Buonarroti il completamento della Cappella Sistina, proprio qui a San Miniato.


Non era una novità che un papa mettesse piede in città perché prima di Clemente 7° si fermarono qui Gregorio 5° ed Eugenio 4°.
COSA VEDERE
Il borgo Ăš cosĂŹ facile da visitare perchĂ© sulla sola strada principale sorgono quasi tutti i punti dâinteresse piĂč importanti.


Le cose da non perdere sono la piazza del Duomo dove sulla chiesa sono incastonati bacini ceramici che riproducono la disposizione delle costellazioni dell’Orsa, la piazza del Seminario con le massime latine impresse sulla facciata e le logge che formano un prezioso corridoio vasariano.


La Piazza Mazzini dove si ha una vista magnifica, cosĂŹ come sulla cima della rocca o la Torre di Federico II.


Non da meno la scalinata che porta dal Palazzo Comunale al Santuario del SS. Crocifisso o il Convento di San Francesco opera si dice dello stesso San Francesco poco piĂč che trentâenne.
TARTUFO BIANCO
San Miniato custodisce un pregiato prodotto della terra, il tartufo. Il tartufo bianco delle colline sanminiatesi Ăš il Tuber Magnatum Pico, âCibo dei Reâ, che si trova, a pochi centimetri di profonditĂ , in un numero limitato di aree predilette dalla natura. Tra queste quella di San Miniato detiene una serie di primati come il ritrovamento del tartufo piĂč grande, di 2.520 grammi, donato nel 1954 al presidente americano Truman. Poco prima dell’ingresso in cittĂ Ăš stata fatta anche una statua in memoria di questo fatto.


Ma suo Ăš anche un primato di qualitĂ , dovuto non solo alla fertilitĂ dei boschi e al rispetto per lâambiente con cui avviene la raccolta.


Regolato da un severo disciplinare e da una legge regionale che ne definisce modalitĂ di raccolta e commercializzazione, il tartufo bianco di San Miniato popola le tavole dei migliori ristoranti.


Ci sono tantissime manifestazioni legate al tartufo qui a San Miniato. Di seguito vi elenco alcuni eventi che potete seguire a San Miniato e nelle zone limitrofe:
- Terzo Week end di Marzo: I giorni del Tartufo mostra mercato del Tartufo Marzolo a Cigoli
- A metĂ Giugno: La Notte Nera festeggia il tartufo nero;
- Ultimo week end di settembre: Festa del Tartufo Bianco a La Serra;
- Primo week end di ottobre: Fiera Mercato del Tartufo Bianco a Corazzano;
- Terzo week end di ottobre: Festa del Tartufo di Balconevisi;
- Ultimo week end di ottobre: Sagra del Tartufo Bianco a Ponte a Egola;
- Primo week end di Novembre: Sagra del Tartufo bianco a San Miniato Basso;
- Ultimi tre week end di novembre e il primo di dicembre: Mostra Mercato Nazionale del Tartufo Bianco di San Miniato.
VIA FRANCIGENA TAPPA 30
ALTIMETRIA


DATI TECNICI
đȘ DifficoltĂ : Impegnativa đ đ đ
đ Partenza: San Miniato (Piazza Bonaparte)
đ Arrivo: Gambassi Terme (Chiesa Cristo Re)
đŁïž Distanza: 24,13 chilometri
â±ïž Tempo di percorrenza a piedi: 6.00 h
đ° Quanta acqua portare: 2 litri
âïž Dislivello in salita: 406 m
âïž Dislivello in discesa: 231 m
âŹïž Quota massima: 305 m (Gambassi Terme)
Strade pavimentate: 37%
Strade sterrate e carrarecce: 62%
Mulattiere e sentieri: 1%
đŽââïž CiclabilitĂ : 99%
Come arrivare al punto di partenza: Linea FS Firenze-Pisa-Livorno, stazione S. Miniato
MAPPA VIA FRANCIGENA TAPPA 30
Scarica la traccia GPS o GPX della Via Francigena Tappa 30 con tutte le indicazioni qui su Wikilock.com
La cartina o la mappa della Via Francigena tappa 30 Ăš compatibile con Iphone, Android, Google Earth, Garmin o Suunto
PARTENZA DA SAN MINIATO
Prima di ripartire faccio sosta per riempire la borraccia d’acqua e comprare qualcosa da mangiare. Fate attenzione che questa tappa numero 30, Ăš sĂŹ molto bella e suggestiva, specie se la farete a primavera ma non ha nessuno punto di ristoro e sosta se non a Coiano. Per cui partite con acqua e qualcosa da mettere sotto ai denti.


Giusto il tempo di trovare il mio amico Alessandro che mi accompagnerĂ per tutta questa tappa numero 30 della via Francigena fino a Gambassi Terme e ci fiondiamo dentro all’info point a San Miniato per fare il timbro sulla credenziale.


La tappa riparte su asfalto, passiamo di nuovo davanti piazza del Seminario e sorpassiamo il palazzo comunale dove all’interno ci sono dei bellissimi dipinti e volendo accanto ci sarebbe anche il bel museo da visitare. Valuta tu sei hai tempo da dedicargli. La strada scende dopo una scalinata in prossimitĂ di un parcheggio. Giratevi qui ed osservate San Miniato da lontano perchĂ© potreste scattare delle bellissime foto.


Si prosegue su asfalto salendo un po’ di quota e si arriva davanti al Bar Giannoni, l’ultimo punto dove prendere da bere e da mangiare lungo il percorso. Solo tra altri 11 km circa troverete una fontana.


Noi proseguiamo sempre su asfalto, all’incrocio proseguiamo dritto e passiamo le piscine. Da qui ci saranno altri 2 km su asfalto, prima di deviare a destra su una strada bianca.
LA VAL D’ELSA
Qui s’imbocca un percorso di straordinaria bellezza lungo i crinali collinari della Val d’Elsa, disseminata di castelli, rocche, ospitali, complessi abbaziali, originati dal passaggio della Via Francigena. All’inizio di questa strada avete una panchina dove poter sostare.


Una volta imboccata la strada bianca mancheranno circa 7 km all’arrivo e sarĂ senza un filo d’ombra. Quel giorno faceva un caldo infernale, uno dei primi caldi dell’anno. La temperatura percepita era di gran lunga superiore a quella dichiarata.


Ci fermiamo sotto ad un bellissimo albero che per noi era come un resort a cinque stelle e troviamo una pentola, anzi due pentole una sopra l’altra per proteggere il libro al suo interno dalla pioggia. Volendo si puĂČ fare una dedica per testimoniare il nostro passaggio. Se ci passi ci trovi sicuramente la mia!


Ripartiamo, passiamo a lato di una abitazione in campagna, con galline, pecore e cani che non sembrano troppo felici di vederci passare da li. Sono legati e non abbiamo problemi. Salendo a lato dell’abitazione troviamo i primi cartelli che ci indicano che a Coiano mancherebbero solo due chilometri.


COIANO
Finalmente arriviamo a Coiano e dietro la Pieve dei Santi Pietro e Paolo troviamo una splendida panchina, anzi due, all’ombra e con una stupenda fontanella. Per arrivare a questo punto di ristoro si devono fare circa 450 metri a piedi ed andare esattamente dietro la pieve. Decidiamo di sostare per 10 minuti e poi ripartire subito ma in realtĂ i minuti saranno ben 20.


A Coiano non ci sono cose da vedere, si passa nella strada sotto al Castello ed il sentiero poi prosegue su sterrato in leggera discesa. Continuo il mio cammino con Alessandro su una strada non asfaltata e libera da macchine che corre lungo i crinali delle belle colline toscane. Passare di qui a primavera Ăš davvero pazzesco: ci sono colline verdi, fiori ovunque ed il vento accarezza le colline toscane creando l’effetto delle onde sul mare. Non sono riuscito a riprenderlo bene nel mio video ma se state attenti noterete l’effetto ondulatorio.


Passiamo su questo sentiero con molti casali abbandonati, in brutto stato di conservazione. state attenti non rischiate di entrare e farvi male mi raccomando. Dopo aver superato un grandissimo podere abbandonato, il Podere Cominignoli, percorriamo un brevissimo tratto su asfalto per attraversare la provinciale. Qui con grande sorpresa troviamo un tavolo e panchine e piĂč avanti un’altra fontanella. Siamo meravigliati nel vedere come abbiano piazzato male il tavolo e le panchine. L’unico punto dove non si riesce a vedere il panorama circostante Ăš proprio dove hanno messo il tavolo e le panchine. Esattamente 100 metri dopo, infatti, ci si ripresenta davanti l’ennesimo e stupendo paesaggio delle colline toscane.
Costeggiamo un cimitero molto grande e piĂč avanti un tabernacolo dove potete riposare e stare un po’ all’ombra se dovete recuperare dalla fatica fatta fino ad ora. Noi decidiamo di tirare dritto perchĂ© mancano poco piĂč di due chilometri all’arrivo a Gambassi Terme.
BORGOFORTE
Sulla strada asfaltata passano tante macchine e noi possiamo percorrere il piccolo sentiero che scorre dietro alla staccionata di legno e guardrail. Arriviamo cosĂŹ a Borgoforte il primo centro abitato prima di Gambassi Terme.


Per chi non vuole sostare a Gambassi Terme deve sapere che qui c’Ăš un punto ristoro ovvero lâ âOsteria del Pellegrinoâ che perĂČ a quest’ora Ăš ancora chiusa. Accanto câĂš âLa Sosta di Robertoâ un alloggio dove pernottare.
PIEVE DI CHIANNI E L’OSTELLO
Gambassi Terme sbuca dietro la collina e le gambe sembrano trovare le ultime forze, non si sa da dove. Passiamo davanti la Pieve di Chianni o conosciuta come Pieve di Santa Maria Assunta, dove sul retro della chiesa c’Ăš lâOstello Sigerico. Un ostello nuovo e fatto da pochi anni con un bellissimo cortile, ampi spazi verdi pieno di olivi. In molti parlano di questo ostello come uno dei piĂč belli della via Francigena.


Peccato che quando siamo passati io ed Alessandro c’era un matrimonio in corso. Per questo abbiamo deciso di non entrare nella chiesa e di non avvicinarci perchĂ© puzzavamo come due maialini appena usciti dalla pozza di fango e non ci sembrava il caso di infastidire un cosĂŹ importante evento con la nostra presenza. Se la pieve Ăš chiusa chiedete alla reception dell’ostello, cosĂŹ potete visitarla. Vi apriranno senza problemi.
Il pernottamento nell’ostello costa 12 euro al quale si puĂČ aggiungere questi costi:
- + 13 euro se volete cena e la colazione il giorno successivo;
- + 10 euro se volete solo la cena (si cena alle 19);
- + 4 euro se volete solo la colazione;
Lâostello offre anche un servizio di lavanderia dal lunedĂŹ al sabato al costo di 7⏠per una rete salva-bucato. Ma se avete comprato la mia sacca lavatrice da viaggio risparmierete tempo e soldi. Vi metto il link sotto
GAMBASSI TERME
Riprendiamo la marcia verso Gambassi e torniamo per gli ultimi 700 metri su asfalto. La strada sale verso il borgo e poco prima del centro puoi fermarti alla Chiesa Parrocchiale dedicata ai Santi Jacopo e Stefano.


Gambassi Terme Ăš un angolo di pace immerso nella campagna della Valdelsa, lontano dal turismo di massa e punto dâarrivo di questa tappa numero 30 della via Francigena. Noi ci siamo fermati al Bar in centro storico per farci fare il timbro sulla credenziale.
LA STORIA
Nei tempi antichi Gambassi Terme era una “terra di passo”. Oltre alla via francigena, passava da Gambassi anche la via che collegava Volterra a Firenze ed era chiamata la âvia del saleâ.


La storia di Gambassi Terme Ăš legata allâetĂ medievale, in passato era i suoi mastri âbicchieraiâ famosi in tutta la Toscana per lâartigianato del vetro. A Gambassi Terme Ăš visitabile la Mostra permanente dell’attivitĂ vetraria che espone circa 3000 reperti archeologici sia locali che italiani risalenti al periodo tra il tredicesimo e il quattordicesimo secolo e raccoglie studi e ricerche storiche e archeologiche sulla produzione del vetro in Valdelsa. Tale attivitĂ , documentata fin dal tredicesimo secolo ed ormai scomparsa, ha costituito per secoli un elemento caratterizzante per l’intero territorio, la cui fama andava ben oltre lo stretto ambito territoriale.
LE TERME
Ovviamente lo dice anche il nome della cittĂ a Gambassi Terme ci sono le terme e si trovano esattamente sulla piazza centrale accanto al parco pubblico e vicinissimo al bar dove abbiamo timbrato la credenziale io ed Alessandro.


Se arrivate presto vi consiglio di provare le terme che vi permettono di rilassarvi dopo la lunga camminata. Lo stabilimento Ăš aperto dalle 16 alle 20 e l’ingresso costa solo 10 euro.
DOVE DORMIRE E DOVE MANGIARE
Potrei darvi tantissime indicazioni su dove dormire e dove mangiare ma come sapere questi posti dove pernottare o dove fare ristoro sono in continua evoluzione e in continuo cambiamento. Ho trovato molti luoghi dopo Siena chiusi dopo la pandemia e che non hanno mai piĂč riaperto. Per cui vi rimando direttamente al sito ufficiale in questa pagina dove terranno costantemente aggiornati gli ostelli, i ristoranti, gli alberghi e tanto altro. In questo modo sono sicuro di darvi informazioni aggiornate sempre e non rischiare di farvi perdere del tempo telefonando a strutture chiuse.
SCORRI TRA LE TAPPE
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ïžTAPPA 28 – TAPPA 31 âĄïž
FINE TAPPA
La tappa numero 30 della via Francigena finisce qui con un bellissimo panorama sulle valli circostanti. Saluto e ringrazio il mio amico Alessandro che mi ha accompagnato lungo una delle piĂč belle tappe della via Francigena in Toscana. Diciamo toscana altrimenti le altre regioni poi si arrabbiano ma sicuramente se la farai anche te in piena primavera o ad inizio estate mi darai ragione. Provare per credere.
Ricordati di vedere anche il video di questa tappa 29 e 30 della Via Francigena. Ti rimetto il video sotto e di sostenermi, con l’iscrizione ai miei vari social, Instagram o Youtube se hai trovato info utili e se ti Ăš piaciuto qualcosa in generale. Ci metto passione, cuore e tempo libero. Grazie se vorrai sostenermi. Non perderti la prossima tappa!
HERMITAGE SAN PIETROBURGO INFO

Buongiorno ragazzi e benvenuti in questo mio nuovo articolo. Oggi vi racconto la mia esperienza di viaggio come pellegrino sulla Via Francigena, cammino iniziato a Lucca e concluso a Roma.
VAI ALLE TAPPE DELLA VIA FRANCIGNEA
INDICE


LA STORIA DELLA VIA FRANCIGENA
La Francigena non era propriamente una via, quanto piuttosto un fascio di vie, un sistema viario con molte alternative. Per questo anche oggi ci sono tantissime varianti che si possono fare per raggiungere comunque Roma. Allâinizio si chiamava Via di Monte Bardone per via dellâantico nome del passo della Cisa, divenne poi Via Francigena ovvero strada originata dalla Francia.
I primi documenti d’archivio che citano l’esistenza della Via Francigena, risalgono al nono secolo. Si riferiscono ad un tratto di strada nell’agro di Chiusi, in provincia di Siena. Il nome Via Francigena Ăš attestato per la prima volta nell’Actum Clusio, una pergamena risalente all’876 conservata nell’Abbazia di San Salvatore sul Monte Amiata. A sud di Roma la via Francigena Ăš attestata per la prima volta a Troia, sulla via Appia Traiana, nel Privilegium Baiulorum Imperialium del 1024.
Il pellegrinaggio a Roma, in visita alla tomba dell’apostolo Pietro, era nel Medioevo una delle tre peregrinationes maiores, insieme alla Terra Santa ed a Santiago di Compostela. Per questo l’Italia era percorsa continuamente da pellegrini d’ogni parte d’Europa. Molti si fermavano a Roma, gli altri scendevano lungo la penisola fino al porto di Brindisi e da lĂŹ s’imbarcavano per la Terra Santa.


Al decimo secolo risale la prima descrizione del percorso. Questa descrizione la troviamo in un diario datato 990, in cui il vescovo Sigerico descrisse le tappe del suo pellegrinaggio a Roma. Il diario di Sigerico Ăš una delle testimonianze piĂč significative di questa rete di vie di comunicazione in epoca medioevale. Ovviamente esistevano molteplici alternative che formavano una fitta ragnatela di collegamenti che il pellegrino poteva percorrere.
Queste strade alternative variavano in base alla stagione, alla situazione politica del territorio attraversato o alle credenze religiose legate alle reliquie dei Santi. Al suo ritorno verso lâInghilterra il Vescovo Sigerico segnĂČ nel suo diario le 79 tappe del suo viaggio. Ecco perchĂ© ancora oggi si parla della via Francigena secondo lâitinerario di Sigerico.


La Via Francigena divenne un cammino molto frequentato ed in seguito fu fondamentale per la realizzazione dellâunitĂ culturale dellâEuropa medievale. Si trasformĂČ successivamente in un percorso commerciale per spezie e sete che i mercanti portavano dall’Oriente verso i mercati nord europei, passando per l’Italia.
Con lâintensificarsi dei commerci nei secoli successivi, la Via Francigena perse la sua unicitĂ e cambiĂČ il nome in via Romea. Un modo per descrivere meglio il pellegrinaggio che non termina a Roma ma alla Tomba di Pietro dentro l’omonima Basilica.
LA VIA FRANCIGENA OGGI
Percorrere la Via Francigena ai tempi di Sigerico rappresentava un atto di fede, di penitenza e di purificazione. Un viaggio che esponeva il viandante ad ogni tipo pericolo conosciuto all’epoca. L’uomo che decideva di percorrere la Via Francigena, in pratica, si consegnava nelle mani di Dio.
La necessitĂ di prestare soccorso e cura ai pellegrini, fece sorgere cittĂ come Altopascio, San Gimignano e tanti altri piccoli borghi medievali. Tutti paesi nati e cresciuti grazie al passaggio della Via Francigena, quindi grazie ai pellegrini ed alle merci che vi transitavano.
Oggi la Via Francigena Ăš tornata di moda grazie anche alla valorizzazione da parte delle istituzioni europee. Dal 1994 infatti queste istituzioni l’hanno dichiarata “Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa” ed in qualche modo stanno cercando di creare una sorta di cammino di Santiago Italiano.
La Via Francigena oggi Ăš diventata un sentiero da fare in bici o a piedi. Percorrerla oggi significa riscoprire la storia, le tradizioni ed il folclore del territorio con un passo lento. Lâantica via della fede rappresenta per i pellegrini moderni, un viaggio alle origini della cultura italiana ed europea. Un modo per ripercorrere anche le orme dei nostri antenati medievali. Questi sentieri sono ideali per gli amanti della natura, dell’attivitĂ sportiva o semplicemente per chi vuole ricercare la propria fede o spiritualitĂ di qualsiasi genere.
In cammino si portano poche cose, pochi oggetti perchĂ© pesano sulle nostre spalle. Un po’ come nella vita di tutti giorni bisogna, dove dobbiamo alleggerirci dai problemi e dai pesi eccessivi, per proseguire meglio il nostro cammino. Personalmente posso dire che in questo cammino ho ricevuto molto piĂč di quello che ho dato agli altri. PerchĂ© nei cammini ci si aiuta e consola a vicenda.
La sera si condividono le fatiche e le esperienze del giorno, con persone che fino al giorno prima non conoscevi. Persone che sono disposte a camminare accanto a te anche se sei sudato e puzzolente e che sanno sempre accoglierti con un sorriso. Per questo dico che si riceve molto piĂč di quanto si riesce a trasmettere.
Nel 2021 Ăš stato il ventesimo anniversario dalla fondazione dellâassociazione europea delle Vie Francigene. Associazione nata nel 2001 per promuovere lo sviluppo e la valorizzazione di un itinerario con piĂč di 1000 anni di storia. Un percorso di 3000 chilometri che separa Roma da Canterbury, ricco di tradizioni e cultura. Un cammino bellissimo immerso nella natura attraverso Inghilterra, Francia, Svizzera, Italia e cittĂ del Vaticano. Trovate altre info sul sito ufficiale qui https://www.viefrancigene.org/it/ e che vi invito a consultare sempre prima di mettervi in cammino. In questo modo sarete aggiornati in tempo reale sullo stato di ogni percorso che dovrete fare.
LA CREDENZIALE DELLA VIA FRANCIGENA
La Credenziale, o âpassaporto del pellegrinoâ, Ăš il documento necessario a chi si mette in cammino o al ciclista che consente di avere accesso alle strutture di accoglienza lungo la Via Francigena con molte agevolazioni e vantaggi rispetto ad un normale turista.
Ad esempio:
– accesso ad ostelli e alloggi in chiese e monasteri a ad un costo molto basso (dai 10 ai 25 euro);
– sconti nei musei convenzionati;
– sconti su bar e ristoranti convenzionati che troverai lungo il percorso della Via Francigena;
– se per raggiungere la cittĂ di partenza o per fare ritorno a casa viaggerai con Trenitalia o Trenord avrai uno sconto del 10% sul prezzo del biglietto regionale nelle tratte abilitate. Per piĂč info consulta la pagina dedicata allâofferta e il suo regolamento.Â


La credenziale costa 5 euro e puoi fartela spedire a casa ordinandola anche qui sul sito o pagarli in contanti nei punti di distribuzione elencati qui. Qui a Lucca ad esempio con la credenziale posso entrare gratuitamente nella cattedrale di San Martino.
N.B. La vendita delle credenziali sostiene le attivitĂ dellâAssociazione Europea delle Vie Francigene e delle associazioni amiche della Via Francigena. Clicca sulla frase precedente per aprire il pdf.


Lungo il percorso della Via Francigena , il pellegrino potrĂ apporre un timbro sopra la credenziale presso ogni uffici turistici, presso le parrocchie o altre strutture ricettive. Come avviene anche lungo il cammino di Santiago.
IL TESTIMONIUM DELLA VIA FRANCIGENA
Per chi percorre gli ultimi 100 km a piedi o 200 km in bicicletta, la Credenziale consente di ricevere il Testimonium, cioĂš la certificazione dellâavvenuto pellegrinaggio. Puoi ritirarla al Vaticano, dentro la Basilica di San Pietro, si deve fare la classica coda per fare l’ingresso con il consueto controllo degli zaini. Una volta lasciati gli zaini al guardaroba, potrete andare dentro alla sacrestia e ritirare la pergamena che attesta l’esito del vostro cammino. Vi faranno ovviamente il timbro, l’ultimo o il primo a seconda di come volete iniziare il percorso.
Ti ricordo che oltre a leggere le varie guide sui percorsi e cose da vedere Ăš buona norma consultare il Codice Etico del Pellegrino relativo al cammino della Via Francigena.


IL PERCORSO DELLA VIA FRANCIGENA
Le principali tappe della Via Francigena sono quattro e ogni tappa prende nome dallo Stato europeo che attraversa. Di seguito i dettagli.
VIA FRANCIGENA INGLESE đŹđ§
La tappa inglese Ăš il tratto piĂč breve ed Ăš anche il punto di partenza del cammino che Sigerico iniziĂČ di fronte alla Cattedrale di Canterbury.
VIA FRANCIENA FRANCESE đ«đ·
Il tratto francese della Via Francigena si estende per circa 960 km, dal Canale della Manica fino a sud, al confine svizzero.


VIA FRANCIGENA SVIZZERA đšđ
Il tratto svizzero, di 200 km, Ăš un insieme di tappe che attraversano meravigliosi paesaggi partendo dai Monti della Giura fino al passo del Gran San Bernardo.
VIA FRANCIGENA ITALIANA đźđč
Infine, il tratto italiano misura 1020 km e attraversa le regioni della Valle dâAosta, Piemonte, Lombardia, Toscana e Lazio. Ed io per ora ne ho percorsi quasi la metĂ : circa 450.
LA SEGNALETICA DELLA VIA FRANCIGENA
Dopo la riscoperta, avvenuta negli anni settanta, del Cammino di Santiago, ci si rese conto che anche in Italia esisteva un simile percorso di pellegrinaggio, la Via Francigena. Com’era successo per il cammino spagnolo, anche il percorso della Francigena giaceva in parte sotto l’asfalto delle autostrade e delle statali che, col tempo, avevano ricalcato il tracciato di quelle che giĂ erano state le strade principali del Medioevo e dell’etĂ romana.
L’interesse, dapprima limitato agli studiosi, poi estesosi a molti che, dopo aver percorso il Cammino di Santiago, desideravano arrivare a Roma a piedi e poi a Gerusalemme (utilizzando le rotte navali pugliesi), ha fatto nascere una rete di “amanti della Francigena” che, con vernice e pennello, hanno cominciato a segnare sentieri e percorsi.
Ove possibile, si Ăš cercato di recuperare il tracciato del cammino originario, ma a volte si Ăš scelto di deviare dal percorso storico in favore di sentieri e strade meno trafficate.


La segnaletica orizzontale o intermedia Ăš formata da segnavia a vernice di colore bianco-rosso o rosso-bianco-rosso (detto anche bandierina e che contiene il numero del sentiero) posti all’inizio e lungo il sentiero, su sassi o piante, utilizzati per offrire l’informazione di continuitĂ e conferma del percorso.
Per la mia esperienza personale ho trovato la segnaletica molto bene fatta e facile da seguire.
Se hai domande o dubbi in merito a qualcosa non esitare a contattarmi tramite i miei canali social qui sotto. Ciao!
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