VIA FRANCIGENA TAPPA 45
In questa tappa 40 della via Francigena proseguirò il cammino iniziato a Lucca i giorni precedenti. Se non hai visto le puntate precedenti di questo mio cammino sulla via Francigena, vai a vederle sul mio canale perché ti sei perso le migliori tappe della via Francigena in Toscana.
SCORRI TRA LE TAPPE
⬅️TAPPA 44
Di seguito ti riassumo quanto fatto e se non lo hai visto vai a vedere il mio video su YouTube qui sotto e se ti piace lasciami un “mi piace”. 👍 Questo mi aiuterà a crescere ed a far conoscere questi video a più persone. Grazie! 😄
Non fatevi ingannare dalla lunghezza del post. Ci sono tantissime immagini!
Partiamo! La credenziale del pellegrino l’avevo già acquistata in precedenza all’info point a San Miniato, città che dista solo 20 chilometri da casa mia. Se non sai cosa è la credenziale, ti invito a leggere questo primo post sulla via Francigena che ti spiega esattamente che cosa è il cammino e tutto ciò che gli ruota attorno in termini di credenziali, timbri e testimonium.
INDICE
VIA FRANCIGENA TAPPA 45
ALTIMETRIA
DATI TECNICI
💪 Difficoltà: Medio-Bassa 🟡🟡🟡
📍 Partenza: La Storta (Chiesa Parrocchiale)
📍 Arrivo: Roma (Piazza San Pietro)
🛣️ Distanza: 19,0 chilometri
⏱️ Tempo di percorrenza a piedi: 4.00 h (senza soste)
🚰 Quanta acqua portare: 2 litri
↗️ Dislivello in salita: 310 m
↘️ Dislivello in discesa: 450 m
⬆️ Quota massima: 167 m
Strade pavimentate: 65%
Strade sterrate e carrarecce: 20%
Mulattiere e sentieri: 15%
🚴♂️ Ciclabilità: 96%
Come arrivare al punto di partenza: Linea Fs Roma-Viterbo FR3 stazione di La Storta-Formello
ISOLA FARNESE
Buongiorno da Isola Farnese, se hai seguito le tappe precedenti o avrai visto i miei video su YouTube saprai che questa è l’ultima tappa del mio cammino sulla Via Francigena.
Attenzione: Non consiglio più di pernottare “Sotto al Castello” prima di Isola Farnese. Io mi sono trovato abbastanza male tornandoci una seconda volta. I titolari maleducati e avete anche parte della casa in condivisione con una famiglia. Pessimo rapporto qualità prezzo. La seconda volta che sono andato ci hanno letteralmente stivato in 9 in una stanza 4 metri per 4 senza spazio per aprire gli zaini. Prezzi alti per i servizi che ci sono, senza asciugamani e tutto costava tantissimo. Consiglio se proprio volete stare di andare dalle suore alla “Casa Nostra Signora“. Se siete in gruppo vi consiglio di andare da loro, con 84 euro totale vi danno una quadrupla, con vostro bagno privato, ascugamani e colazione inclusa. SCONSIGLIO FORTEMENTE DI ANDARE “SOTTO AL CASTELLO” prima della storta. Proseguite un chilometro in più ma ne vale la pena. Le suore hanno una struttura perfetta con un immenso giardino dove potere rilassarvi e vedere il tramonto. Vi offrono purè una bellissima cena a 16 euro con primo, secondo, frutta, acqua e vino tutto incluso.
Oggi, come dicevo, è l’ultima tappa ovvero la numero 45 della Via Francigena. Arriveremo a Roma, in città del Vaticano su Piazza San Pietro. Sono un po’ triste all’idea che la mia via Francigena sia finita ma al tempo stesso sono felice e soddisfatto perché ho portato a termine quello che mi prefissato.
Grazie a Davide che ieri mi ha dato due tachipirine da 500 che aveva nella sua scorta di medicine. Probabilmente ieri sera avevo un po’ di febbre, anzi sicuramente l’avevo perché scottavo di brutto. Chiedere a Manuela per conferma. Quando non digerisco il latte, il mio organismo reagisce così: stanchezza, divento pallido e poi si attiva il sistema immunitario che alza la mia temperatura corporea. Un classico che ormai so gestire bene.
La tappa è molto facile oggi perché ci sono solo 19 chilometri da fare con 310 metri di dislivello positivo e 450 metri di negativo. L’acqua che porterò con me sarà solo di 1 LT perché a Roma l’acqua non mancherà.
Fuori dal locale arrivano anche Nicole e Marco. Ci hanno raggiunto in pullman credo. Tutti erano un po’ preoccupati dal fatto che avevo la febbre il giorno prima ma rassicuro il gruppo dicendo che stamattina sono fresco e pronto per arrivare a Roma.
Ci siamo fermati ad Isola Farnese ieri, per cui dobbiamo fare due chilometri in più rispetto alla tappa standard oggi.
LA STORTA
Ci mettiamo in cammino e raggiungiamo ben presto la Storta. I primi 5 chilometri saranno tutti sul marciapiede e sempre a lato della via cassia fin dopo La Giustiniana.
La Storta “nacque più semplicemente per motivi pratici. La città alla giusta distanza da Roma per la prima e l’ultima tappa di un viaggio, era un punto strategico, alla confluenza di varie strade.
La nascita della Storta risale all’Impero Romano, documentata nel 380 dopo cristo su una lapide, quando fu costruito lo Stabulum, cioè la stalla per il ricovero degli animali. Allora la località era associata al nome Veii, perché non lontana dalla città etrusca più meridionale, Veio appunto.
In questa località alcune bande di Briganti avevano raggiunto le dimensioni di un piccolo esercito. Per questo la località cominciò ad essere indicata con il nome di “Mal passo” prima che il termine fosse modificato in “Storta” perché passare da qua era malaugurante per i pellegrini.
Un’altra versione sull’origine del nome “La Storta” sembra provenire dal fatto che la Cassia “si storce” in due rami: uno che continua la Via Claudia, l’altro che conduce a Bracciano poi a Isola Farnese e a Formello.
Una volta raggiunta l’arteria principale della Cassia, è consigliato mantenersi sul marciapiede sinistro della carreggiata, fino al grande Raccordo Anulare. Così faremo per tutti i primi 5 chilometri.
Al cartello con su scritto “Fave fresche biologiche” partono i doppi sensi. Da buoni toscani io e Marco non ci facciamo mancare grosse risate.
LA GIUSTINIANA
Dopo aver camminato per un’ora intera ci fermiamo al Bar per rifare colazione. Qui inizio già a ripensare a tutte le esperienze avute durante questo splendido cammino.
Mi faccio forza dicendomi che ancora non era finita ma che mancavano ancora 15 chilometri circa prima dell’arrivo a Roma. Devo rimanere concentrato e non farmi prendere dall’euforia.
Dopo aver scherzato e fatto colazione tutti assieme ripartiamo sempre su asfalto. Oltre al traffico caotico delle auto, dei pullman e dei motori che sfrecciano sulla cassia, troviamo anche dei lavori in corso sulla carreggiata.
Poco male ci spostiamo sul lato destro della carreggiata continuando sempre sul marciapiede per un piccolo tratto.
Quanto è diversa questa tappa numero 45 della Via Francigena. Eravamo abituati a natura e sentieri. Oggi dobbiamo stare attenti ad attraversare ogni incrocio.
PARCO INSUGHERATA
Percorsi i 5 chilometri da “la Storta”, arrivo all’ingresso del Parco dell’Insugherata precisamente al numero civico 1081. Attenzione a non tirare dritto mi raccomando.
Come vi dicevo il numero civico 1081 si trova sul lato destro della carreggiata della via cassia esattamente poco prima del grande raccordo anulare. Siete quasi obbligato a cambiare lato perché davanti a voi si presenterà lo svincolo del grande Raccordo anulare.
Entro proprio dentro ad un cancello del numero 1081 e dopo un paio di indicazioni, l’asfalto in leggera discesa diventa finalmente sterrato.
Il parco dell’Insugherata è uno degli spazi verdi all’interno di Roma. Sembra incredibile perché di colpo siamo stati catapultati dal traffico al silenzio assordante di questo parco. Sembra di essere in piena campagna ma in realtà siamo circondati dal traffico.
Al suo interno sono numerosi i resti di ville e sepolcri romani ed è possibile trovare anche una piccola palude che ospita anfibi, rettili ed uccelli acquatici altrimenti difficili da trovare in città. In prossimità della Via Trionfale ci sono anche i resti dell’acquedotto costruito per volere dell’Imperatore Traiano nel 109 dopo cristo però si può vedere solo se ci si allontana dal sentiero dalla Via Francigena.
Continuo il normale percorso accontentandomi del verde attorno. Pensate che la riserva in totale occupa 730 ettari e siamo a pochi chilometri da Roma.
All’interno della Riserva dell’Insugherata si trovano anche alcuni resti dell’Antica Via Clodia, una via che si estendeva fra la Via Aurelia e la Via Cassia e che al contrario di queste ultime che servivano per gli spostamenti militari veniva utilizzata perlopiù dai commercianti e mercanti dell’epoca. Era conosciuta anche con il nome di “Via delle Terme” perché raggiungeva molte località termali e terminava in corrispondenza delle incredibili “Terme di Saturnia”.
Ieri sera avevamo letto sui social che in molti sconsigliavano di passare da qui per via del pericolo d’incontrare spacciatori o persone poco per bene. Non abbiamo incontrato persone di questo tipo ma sconsiglio di passare dal parco dell’Insugherata da soli la sera prima del tramonto. Noi siamo passati la mattina presto e non abbiamo incontrato nessuno.
Verso metà parco, nel cuore verde pulsante, ho trovato perfino delle pecore al pascolo col pastore.
Sulla parte finale abbiamo trovato una panchina che abbiamo usato per far sosta. Manuela doveva cambiarsi i cerotti e altri hanno usufruito della sosta per mangiare qualcosa.
La Riserva dell’Insugherata termina con una salita. Su questo pezzo finale si sale di quota moltissimo.
Scherzando, Marco e Nicole che erano dietro, mi hanno chiesto dove fossero le corde di ferro per fare la scalata alla montagna.
Torniamo di nuovo nel mezzo ai palazzi ed al traffico del quartiere di Sant’Onofrio.
MONTE MARIO
In questo pezzo bisogna fare attenzione perché si rischia di perderci nel caos cittadino. Dopo una breve sosta ad una farmacia riprendiamo il cammino sulla tappa numero 45 della via Francigena.
Per un paio di chilometri sarà così, tutto asfalto, marciapiedi ed attraversamenti pedonali.
Orientarsi qui è un po’ più complicato perché si tende a distrarci ma i soliti segnali bianchi e rossi sono presenti e in più hanno messo delle impronte di colore giallo sul marciapiede. Ottima idea direi.
Una volta arrivati in via Edmondo De Amicis si percorre una strada in discesa dove sulla vostra destra c’è un cancello aperto con attaccati gli adesivi della Francigena.
Questo è l’ingresso per il punto panoramico di Monte Mario.
Da lontano vediamo lo Stadio Olimpico ed il Foro Italico. Ancora una volta sembra di non essere più in pieno centro a Roma. Il percorso scorre piacevolmente tra alberi, prati, panchine, cartelli e scorci niente male, per quasi 2 chilometri.
Costeggiando una Scuola Elementare riprendo per un brevissimo tratto la Via Trionfale. Pochi passi e si gira a sinistra sotto un arco in pietra. Da qui una salita mi porta nel posto che aspettavo da stamattina, il punto panoramico di Monte Mario dove c’è una splendida vista su Roma.
Qua tutti assieme ci facciamo un selfie con la cupola all’orizzonte. Mancano esattamente 4 km a Città del Vaticano ed alla fine di questa tappa numero 45 della via Francigena. Ci sembra impossibile essere davvero qui.
Iniziano con la discesa da Monte Mario scendendo una serie infinita di tornanti. Dobbiamo accelerare il passo perché alle 12:30 l’ufficio per ritirare il testimonium nel Vaticano chiuderà. La strada in questo tratto ci sta sbriciolando letteralmente i piedi perché è pieno di sassi stondati. Ho dolore ai piedi e non ho vesciche.
Non oso immaginare come possano sentirsi gli altri che hanno qualche piccola vescica. Insomma dopo una decina di tornanti arriviamo di nuovo su asfalto. Davanti a noi ritroviamo l’asfalto delle strade di Roma.
L’ ARRIVO IN VATICANO
Usciti dal cancello di Monte Mario, davanti a noi c’è un taxi. Qualcuno scherzando propone di farci accompagnare fino in Vaticano. Abbiamo accelerato il passo e Nicole e Marco sono rimasti indietro. Sono esattamente le 12:05 e l’ufficio che rilascia l’attestato di completamento della Via Francigena (Testimonium) chiude alle 12:30.
Iniziamo a camminare velocissimi su Viale Angelico. Abbiamo fatto gli ultimi chilometri quasi di corsa, un po’ dell’euforia un po’ dalla voglia di arrivare in tempo per entrare dentro San Pietro. Manuela urlava per esorcizzare il dolore ai piedi, qualche passante ci guarda strano.
Dopo vari attraversamenti e semafori, prima su Via Barletta, poi in via Ottaviano tra, tra i palazzi finalmente intravediamo il Colonnato di San Pietro.
Siamo in piazza del risorgimento ed adesso ci manca solo d’attraversare le ultime strisce pedonali, per arrivare in via di Porta Angelica.
Ovviamente ognuno di noi era quasi in silenzio. Qualcuno esclama “incredibile!” o “wow!” ma ognuno stava ripensando a quanto abbiamo camminato per arrivare fino qui.
Manuela dietro a me scoppia a piangere. L’abbraccio per darle un po’ di sostegno e faccio la stessa cosa con Davide.
Pierfrancesco a mani alzate davanti l’obelisco.
Mi allontano dai miei tre amici pellegrini per riprendere la scena e se guardate bene dal video una lacrimuccia scende pure a me perché me la tolgo con un colpo veloce sull’occhio. 😀
Sembra incredibile ma anche la tappa numero 45 della via Francigena è finita.
DENTRO SAN PIETRO
Ovviamente la foto di rito davanti piazza San Pietro non poteva mancare. Dopo ci siamo fiondati in coda per entrare dentro San Pietro. La coda per fortuna non è lunghissima. Arrivano anche Nicole e Marco con due sorrisi enormi. Visivamente emozionati anche loro.
Arriva anche Giacomo il ragazzo di Torino che avevamo incontrato ieri alle cascatelle poco prima di Isola Farnese. Attenzione qui. All’ingresso vi faranno passare gli zaini sotto ai metal detector.
Attenzione, una cosa che serve a tutti. Giacomo aveva un coltellino svizzero all’interno dello zaino e non poteva passare oltre i metal detector. Era molto caro a questo oggetto e non voleva buttarlo come consigliato dalle guardie. Ha deciso di nasconderlo dietro ad un bidone della spazzatura e riprenderlo all’uscita. Io fortunatamente lo sapevo e non mi ero portato niente di affilato.
Passiamo il controllo zaini e arriviamo al deposito bagagli e zaini. Lasciamo qui gli zaini che ritireremo dopo all’uscita.
Per me era la seconda volta dentro San Pietro ma l’emozione è stata come la prima volta che ci ho messo piede. Facciamo tutto il colonnato di sinistra per poi entrare nella sacrestia girando a sinistra.
Passiamo la lapide con incise sopra i nominativi di tutti i Papi e poco prima del negozio che vende gadget del Vaticano arriviamo di fronte ad una corda rossa.
Simpaticamente ci mettiamo in posizione di partenza come se dovessimo fare una gara a chi arriva per primo. Arriva una guardia e ci apre la corda rossa.
Le persone stupite iniziano a guardare verso di noi tutti puzzolenti e sudati entriamo in sacrestia. Potevamo ritirare l’attestato di fine Via Francigena anche in altri locali esterni a San Pietro ma a noi piaceva ritirarla qua. Perché ha il suo fascino in più farlo all’interno dell’edificio più importante del Vaticano.
Ci mettono il timbro del Vaticano sulla credenziale, quello finale possiamo dire per quanto riguarda il nostro cammino.
Peccato soltanto che non ci hanno scritto ne nome ne data di arrivo sul Testimonium. Ci hanno solo dato la pergamena vuota. Qualcuno c’è rimasto un po’ male. Forse negli anni prossimi si organizzeranno diversamente per accontentare il pellegrino sotto questo punto di vista. Me lo auguro.
Tutti felici e sorridenti usciamo da San Pietro facendo il percorso inverso non prima però di aver sostato davanti alla tomba di San Pietro, perché è qui che terminava realmente la via Francigena nel medioevo. Davanti al luogo più sacro di tutta la Cristianità.
Ritiriamo i bagli e usciamo dalla Basilica. Stavolta dobbiamo farci la foto tutti insieme con Nicole e Marco con il Testimonium in mano.
Dopo la foto di rito partono di nuovo le lacrime e gli abbracci. Manuela e Pierfrancesco ripartono subito verso casa. Tra lacrime ed abbracci riusciamo a salutarci.
Io rimarrò qua a Roma con Davide per un paio di giorni e con Nicole e Marco andremo a pranzo in un ristorante dietro il vaticano.
OSPITALE DEL PELLEGRINO
Io e Davide come detto in precedenza pernotteremo per due notti al “Spedale della Provvidenza di San Giacomo e San Benedetto Labre” comunemente chiamato Ospitale del Pellegrino di Roma.
Si trova nei pressi di Trastevere esattamente dietro la Basilica di Santa Cecilia in Trastevere. Sono le suore che hanno messo a disposizione questo dormitorio gestito da dei volontari.
All’arrivo una volta dentro conosciamo Stefano che ci chiede i documenti per la registrazione e la credenziale per il timbro sulla credenziale. La quota per il pernottamento è a donativo e come al solito io ho lasciato 40 euro per due notti.
Volendo si può fare colazione, cenare e partecipare alla lavanda dei piedi del pellegrino o semplicemente assistere alla piccola cerimonia.
L’ospitale e veramente comodo, dopo una lunga la sala comune è grande e spaziosa. Al suo interno ovviamente ci sono divanetti sedie, tavoli, dipinti del cammino della Via Francigena.
Le stanze con i letti a castello sono ampie e spaziose. Ci sono numerose docce e bagni.
All’esterno c’è un grande cortile dove poter leggere un libro o semplicemente rilassarsi nel silenzio. Sembra impossibile ma all’interno delle alte mura dello Spedale non si sente un rumore di un’ auto.
Nel cortile interno, inoltre si può lavare i vestiti nei lavatoi e stenderli.
I due giorni sono passati alla svelta qua a Roma ed il viaggio sembrava non essere ancora finito durante questi ultimi giorni nella capitale. Dopo aver visitato alcune zone di Roma con Davide Marco e gli altri ragazzi, dopo aver fatto colazione allo Spedale insieme a Davide Alessandro e Arianna e dopo aver cenato con Marco e Marta sempre in Trastevere, era arrivato il momento di lasciare Roma.
Qua sono crollato emotivamente. Sul treno al ritorno ho iniziato a piangere. Ma dal video non si vede perché ho deciso di non condividere sui video questo tipo di cose. Ho preferito farlo qui sul sito.
Mi era capitato anche alla fine della Transiberiana, non è un pianto di tristezza o malinconia ma era tutta la felicità e tutte le emozioni provate a contatto con tutti gli altri pellegrini che non conoscevo. La mazzata finale me l’ha data la poesia di Pino che ci ha dedicato a noi pellegrini.
Ma voi avete mai provato? Vi siete mai messi alla prova in questo modo, portando con voi solo poche utili ed essenziali?
Ringrazio di cuore tutti quelli che mi seguono, ringrazio tutti quelli che hanno camminato con me e tutti quelli che hanno condiviso con me anche solo pochi secondi del loro tempo per questo splendido Cammino della Via Francigena. Grazie a tutti. Chissà dove andrò nel prossimo viaggio. Chi lo sa! Per saperlo iscrivetevi al canale per non perdervi le mie prossime esperienze. Ciao!
DOVE DORMIRE E DOVE MANGIARE
Per cui vi rimando direttamente al sito ufficiale in questa pagina dove terranno costantemente aggiornati gli ostelli, i ristoranti, gli alberghi e tanto altro. In questo modo sono sicuro di darvi informazioni aggiornate sempre e non rischiare di farvi perdere del tempo telefonando a strutture chiuse.
Ricordati di vedere anche il video di questa tappa della Via Francigena. Ti rimetto il video sotto e ti chiedo di sostenermi, con l’iscrizione ai miei vari social Instagram o YouTube . Ci metto passione, cuore e tempo libero. Grazie se vorrai sostenermi. Non perderti i miei prossimi video o viaggi! Chissà quali saranno. Ciao
Vi ringrazio se siete rimasti con me fino ad ultimo se vi è piaciuta questa tappa numero 34 della via Francigena, lasciami un “mi piace” oppure iscriviti per non perdere i miei prossimi video. Non perderti mi raccomando la prossima tappa. Alla prossima ciao e buon cammino!
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HERMITAGE SAN PIETROBURGO INFO
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